Casco coloniale da truppa per CC RR Carabinieri Reali

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Descrizione

La costituzione del Corpo dei Carabinieri Reali

Tramontato nel 1814 l’astro napoleonico, Vittorio Emanuele I, il 20 maggio, ritornò in Piemonte per ristabilirvisi come sovrano. Sua prima cura fu di ripristinare la monarchia esattamente quale era stata fino al 1798, cosicché anche la Casa militare fu ricostituita con all’incirca gli stessi reparti di 16 anni prima:

la 1^ compagnia Guardie del Corpo costituita da savoiardi;

la 2^ compagnia Guardie del Corpo costituita da piemontesi;

la 3^ compagnia Guardie del Corpo costituita da sardi;

la 1^ e la 2^ compagnia Archibugieri Guardie della Porta;

la compagnia Svizzeri.

1782 – Guardie del Corpo di Casa SavoiaRimase in Sardegna la compagnia Alabardieri Reali al servizio del Viceré Carlo Felice, fratello di Vittorio Emanuele.
Ogni compagnia della Guardia del Corpo comprendeva 6 ufficiali, 10 sottufficiali, 17 guardie anziane, 20 guardie cadette, 14 addetti ai servizi e 50 cavalli.

Nello stesso 1814 Vittorio Emanuele I, “Per ricondurre, ed assicurare viemaggiormente il buon ordine, e la pubblica tranquillità, che le passate e disgustose vicende hanno non poco turbata a danno de’ buoni, e fedeli Sudditi…”, istituiva il Corpo dei Carabinieri Reali con Regie Patenti del 13 luglio, al fine di “sempre più contribuire alla maggior felicità dello Stato, che non può andare disgiunta dalla protezione, e difesa de’ buoni, e fedeli Sudditi Nostri, e dalla punizione de’ rei”.

Al riguardo, è particolarmente significativo il contenuto dell’art. 12 per quelle che sarebbero state le future prerogative dei Carabinieri: “Il Corpo de’ Carabinieri Reali sarà considerato nell’Armata per il primo fra gli altri, dopo le Guardie Nostre del Corpo… ed all’occasione sarà preferito per l’accompagnamento delle Persone Reali”.

Nel 1815 furono ricostituite le compagnie Dragoni Guardiacaccia e, in seguito all’annessione della Liguria al Regno di Sardegna, anche la 4^ compagnia Guardie del Corpo composta da elementi genovesi e distinta dalla bandoliera di colore giallo.

Nel 1821, dopo l’abdicazione di Vittorio Emanuele I in favore di Carlo Felice a seguito dei moti rivoluzionari di Torino dell’11 marzo, conclusisi con la sconfitta dei rivoltosi presso Novara, non risulta siano state apportate modifiche negli organici della Casa militare.

Anche durante gli avvenimenti di quell’anno i reparti della Guardia ispirarono, come sempre, la loro condotta a sentimenti di fedeltà al giuramento. (da Carabinieri.it)